Una delle caratteristiche delle targhe italiane è che, siano le provinciali di ieri che le alfanumeriche di oggi, sono sempre assegnate in ordine numerico progressivo, una dopo l’altra.
Tuttavia qualche eccezione c’è stata: fin da quando prima del 1927 le province erano identificate da numeri e non da sigle si sono verificati casi nei quali veniva riassegnato ad un veicolo nuovo di fabbrica o proveniente da un’altra circoscrizione il numero di un altro veicolo radiato.
Si è sempre trattato di situazioni episodiche ma le cose sono andate diversamente per Milano dove per lunghi periodi questa prassi era quasi una regola anche se non sono mai stati rintracciati atti normativi o circolari che l’autorizzassero.
Ovviamente queste riassegnazioni hanno dato luogo a una grande confusione degli archivi: doppi registri, rimandi, fogli aggiuntivi, annotazioni.
Possiamo cercare di approfondire questo fenomeno esaminando i dati della provincia di Cremona, vicina geograficamente a Milano e quindi con un forte interscambio di autoveicoli usati da una provincia all’altra e di cui è stato possibile conoscere tutte le targhe, sia quelle provenienti dal capoluogo regionale e sostituite da quelle cremonesi che viceversa.
Naturalmente si tratta di un osservatorio limitato, ma il numero dei dati – oltre mille – è sufficiente per farsi un’idea precisa.
Va premesso che non è possibile stabilire un criterio logico delle riassegnazioni: le targhe degli automezzi radiati sono lontanissime fra loro indipendentemente dal modello o dal momento dell’immatricolazione.
Il primo numero che risulta è MI 1624 appartenente a una Fiat 514 trasferita il 15 novembre 1932 e immatricolata come CR 4960. Questi casi restano abbastanza rari per qualche anno per poi moltiplicarsi nel 1938-40.
L’ultima targa nota è quella di una vettura cremonese che ricevette il numero MI 47870 il 29 dicembre 1943. Per il periodo successivo mancano indicazioni in quanto i pochissimi trasferimenti riguardano solo numerazioni regolari mentre, dal dopoguerra, tutti i veicoli trasferiti a Milano riprendono le serie rigidamente progressive. Ovviamente vetture milanesi dell’anteguerra con targhe molto basse frutto di riassegnazioni continuarono ad affluire a Cremona per tutti gli anni ‘50.
I numeri più bassi riassegnati – sempre riferendoci solo a Cremona – risultano essere MI 44 e 96 appartenenti a due Fiat 508.
Le serie utilizzate per le rassegnazioni sono praticamente tutte: dalle targhe a due e tre cifre e poi tutte le migliaia successive fino a 48xxx.
Manca solo la serie 39xxx (che però non significa che non sia stata riassegnata, ma solo che nessuna targa con un numero appartenente a quel gruppo è stata trasferita a Cremona o viceversa) .
Dopo 48999 sembrerebbe che i numeri successivi non siano stati riutilizzati anche perché è probabile che tutti o quasi gli automezzi che avevano ottenuto queste targhe per la prima volta fossero ancora in circolazione.
Per qualche misteriosa ragione la serie 18xxx è rarissima, quasi la si volesse evitare dato che “si affollano” le179xx riprendendo l’affollamento da 190xx
Come Milano si regolarono altre province, ma sono casi molto rari a parte Brescia; abbiamo la testimonianza dalla BS 394, targa del 1927 e poi CR 9335 del 15 dicembre 1938 rilasciata a una Fiat 508 che, come è noto, è stata costruita a partire dal 1932.
Potrebbero essere individuati sui registri cremonesi anche Padova e Napoli benché non se ne può esserne certi dato che le scritturazioni, rigorosamente a mano, sono poco chiare e potrebbe trattarsi di Parma e Novara dove i numeri, pur bassi, sarebbero congrui rispetto alla normale progressione.
[Contributo di Guglielmo Evangelista, Presidente AISTA]
Posso aggiungere, sempre per Milano
MI 11039, autovettura SCAT immatricolata il 4 set 1927, trasferita a Cuneo nel 1930, numero riassegnato a una Fiat 508C in data sconosciuta tra il 1936 e il 1939
MI 18740 autovettura Peugeot immatricolata il 14 lug 1926 (targa a codice rosso sconosciuta), trasferita a Pavia il 24 lug 1928, numero riassegnato a una Fiat 508 il 27 set 1934. Questa trasferita a Como il 5 gen 1938, e il numero di nuovo riassegnato il 1 ago 1940 a un autocarro Ceirano già VR 1261. Un giro vorticoso!
Nelle registrazioni del PRA degli anni 30 un indizio forte di riassegnazione è la presenza di un timbro con la dicitura “Nuova Iscrizione, vedi vol. suppletivo n. xx, foglio n. yy”