La circolazione dei veicoli per prove tecniche o per dimostrazioni a potenziali acquirenti è sempre stata fonte di problemi e diatribe, fin da quando le targhe di prova ancora non esistevano e occorreva chiedere una “speciale autorizzazione” al Prefetto per ogni singolo caso di circolazione “in prova”.
Dopo quasi un secolo dall’istituzione dell’apposita targa, che avrebbe dovuto risolvere i problemi, ecco invece che i problemi si ingigantiscono.
Una sentenza della Cassazione del 2020 dichiara illegittimo l’uso della targa di prova sui veicoli già immatricolati, mettendo fuorilegge la prassi quasi secolare delle officine, di usare la targa di prova per il rimorchio di veicoli in avaria e per le prove del veicolo riparato.
https://www.altalex.com/documents/news/2020/09/11/targa-prova-veicoli-immatricolati-illegittima
Naturalmente si è scatenato un putiferio, la Confartigianato si è mossa a livello nazionale facendosi portavoce delle proteste (giuste, a mio avviso) degli autoriparatori, e a quanto pare ha ottenuto soddisfazione, come riferisce un articolo del “Piccolo” di Cremona, secondo cui la pratica è stata riconosciuta legittima con un articolo inserito nel “Decreto Infrastrutture”
https://issuu.com/ilpiccolocremona/docs/il_piccolo_32_del_11_09_2021
A chi sa di legge, il compito di leggere il testo e capirne la portata effettiva….